Immigrazione, piano d'azione comune Ue- Europa

Nell’incontro tra i 28 leader Ue e il premier turco Ahmet Davutoglu è stato sancito, venerdì 18 marzo scorso, l'accordo bilaterale per la gestione dell'emergenza migranti. Il premier ceco Sobotka ha prontamente sintetizzato l’accordo con un twitt: «tutti i migranti illegali che arriveranno in Grecia dalla Turchia dal 20 marzo torneranno indietro». L’accordo giunge all’indomani della progressiva chiusura delle frontiere dei paesi lungo la rotta balcanica attraversate, nel corso degli ultimi 12 mesi, da oltre 1 milione di persone.

Ultimo confine ad essere sigillato, in ordine di tempo, è stato quello tra Macedonia e Grecia. Per questo motivo oltre 12.000 profughi sono bloccati alla frontiera greco macedone nella località di Eidomeni dove si è creato il più grande campo profughi d’Europa. Solo dall'inizio del 2016 sono arrivati 143.000 profughi e circa 460 sono morti annegati nella traversata, secondo i dati della Organizzazione internazionale delle migrazioni. Al momento si trovano in Grecia 48.141 rifugiati: di questi, 7.316 si trovano sulle isole dell'Egeo orientale, 13mila nella zona di Atene- Pireo, mentre gli altri vivono nei campi profughi allestiti nel centro e nel nord del Paese. (Foto: Rainews.it)

Di seguito le decisioni adottate nel piano di azione comune UE- Turchia e la relativa analisi dell’Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana.
 

 

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