Messaggio di buona Pasqua del direttore don Piero Galvano (11/04/20 - Riflessione n. 6)

don piero

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù,

BUONA PASQUA A TUTTI!

 

Ma che cosa significa celebrare, fare Pasqua?

Penso che quest’anno la Santa Pasqua assuma per ciascuno di noi un significato particolare dovuto al periodo storico che stiamo vivendo per l’epidemia del coronavirus.

Pasqua significa passaggio dalla morte alla vita di Gesù di Nazaret: veramente Gesù è stato risuscitato dai morti, lo hanno rivisto vivo dopo la sua sepoltura. Anche l’Apostolo Pietro, che per paura lo aveva rinnegato, dopo la sua risurrezione, non avrà più paura di parlare apertamente di Gesù e darà la vita per Lui. Anche noi dobbiamo e possiamo cambiare vita.

Stando a casa, trascorriamo più tempo con i genitori o con i figli: possiamo conoscerci meglio, dialogare di più, scoprire il valore e la ricchezza dello stare insieme, del pregare insieme, dell’aiutarci a vicenda, del silenzio, del confidarci, del progettare insieme come famiglia, del fare insieme le faccende domestiche, del consolarci e confortarci reciprocamente, dell’amarci di più.

Non buttiamo nel dimenticatoio tutto quello che abbiamo vissuto in questo tempo! Se ciascuno di noi, passato il “pericolo coronavirus”, continuasse a vivere come prima, senza cambiare “qualcosa” in meglio nella propria esistenza, significherebbe che non ha imparato nulla dalla propria sofferenza e neppure da quella degli altri, vanificando in questo modo sia il sacrificio di tanti medici ed infermieri che si sono dedicati agli ammalati, sia la morte di migliaia di persone venute a mancare a causa del contagio coronavirus.

In questo periodo abbiamo sperimentato che esiste ed è concretamente possibile un’alternativa alla nostra consueta modalità di vita, più essenziale e autentica, più sensibile ai valori umani e spirituali, più rispettosa dei sentimenti, più attenta all’essere che all’apparire: con la grazia e l’aiuto di Dio, rimettiamo, pertanto, al centro della nostra esistenza la preghiera e l’amore reciproco che abbiamo sperimentato in questi giorni.

L’Apostolo Paolo, nella Lettera ai Romani, incoraggia i cristiani di ogni epoca quando afferma che “…tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno”. (Rm 8, 28).

Maria, Madre della Chiesa, aiuti e guidi il nostro cammino.

In Cristo Gesù

Don Piero Galvano

(Direttore Caritas)

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