"Harry Potter come modello di scuola inclusiva", grande successo per il progetto di invito alla lettura promosso dalla Caritas diocesana di Catania

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Ieri sera oltre un centinaio di studenti all'auditorium "Santi Giorgio e Dionigi" per una serata dedicata alle riflessioni sui contenuti educativi e pedagogici dell'opera dell'autrice J.K. Rowling con i professori universitari Salvatore Ferlita e Alessandro Cutrona

CATANIA. Un progetto di invito alla lettura per valorizzare modelli inclusivi, arricchire le relazioni, promuovere un accesso democratico alla cultura e lanciare piccoli semi di speranza che nascono dalla bellezza delle storie. Di questo e molto altro si è discusso ieri, all'Auditorium Santi Giorgio e Dionigi di Catania, all'incontro con Salvatore Ferlita e Alessandro Cutrona, professori dell'Università Kore di Enna e autori del libro "Harry Potter, il mago di carta. Itinerari letterari nel mondo di Hogwarts", pubblicato da il Palindromo, di fronte a oltre cento bambini e bambine provenienti dai tre centri diocesani di aggregazione di San Giorgio, Librino e Mascalucia. L'iniziativa nasce nell'ambito del progetto "L'avventura della conoscenza" della Caritas diocesana di Catania che è finanziato con i fondi 8xmille alla Chiesa Cattolica.

"Crediamo nel grande valore della lettura - spiega Valeria Pisasale, commissario arcivescovile della Confraternita Maria SS. Del Soccorso, ente gestore della Caritas diocesana - come strumento per la riduzione delle disuguaglianze educative e per promuovere modelli positivi che siano vicini ai giovani e che possano trasmettergli una formazione in grado di crescere sul fronte della cittadinanza attiva e nel superamento di pregiudizi e stereotipi".

Una riflessione che sintetizza un pomeriggio di grande partecipazione, accolto da studenti ed educatori come l'inizio di un percorso verso una maggiore possibilità di accesso a progetti di conoscenza e di dibattito su libri, film, arte e spettacoli che possano combinare gli aspetti ricreativi ed educativi, creando coinvolgimento e ispirazione nei ragazzi.

"Potter rappresenta un paradigma interessantissimo da un punto di vista educativo e pedagogico - sottolinea Salvatore Ferlita - rispetto a quello che ci dice la cronaca contemporanea contaminata dal machismo, dall'uso della violenza, dalla sopraffazione, dal più forte che deve avere sempre ragione. Potter è l'orfano, viene abbandonato, subisce mortificazione a scuola, è stato marginalizzato, però, nonostante questo, l'energia positiva che custodisce dentro di sé lo porta sempre da un'altra parte rispetto alle previsioni".

L'azione di Potter, perlomeno una buona parte, si colloca in un ambiente come la scuola che coinvolge tutti e che è al centro di infiniti e logoranti dibattiti sul suo effettivo ruolo educativo e valoriale.

"La scuola di Hogwarts - evidenzia Alessandro Cutrona - è fortemente inclusiva già a partire dai professori che possono essere considerati 'diversi' e che forse da nessun'altra parte avrebbero trovato un posto di lavoro. Hogwarts standardizza la diversità e la traduce in inclusività. E la stessa scuola, proprio come istituto, ma anche come centro narrativo dell'opera, ci dice che la presunta diversità trova accoglienza attraverso diverse forme e personaggi o, ancora più semplicemente, attraverso la suddivisione nelle case Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde".

L'evento di ieri sera inaugura un filone di appuntamenti ricreativi e culturali che nel corso dei prossimi mesi coinvolgeranno ancora, tramite altre forme espressive come il teatro dei pupi, il cinema e lo sport, gli studenti dei centri aggregativi diocesani di contrasto alla dispersione scolastica.

(24/10/25)