Donazione alimenti della Caritas Diocesana alla Moschea di Catania

don Piero e imaCATANIA. Nella mattinata di oggi, martedì 7 maggio, una generosa donazione di beni alimentari di prima necessità è stata consegnata dalla Caritas Diocesana di Catania alla Moschea della Misericordia di Piazza Cutelli. L'incontro si è svolto nel corso del secondo giorno di Ramadan, il mese sacro per i musulmani che impone ai fedeli l'astensione dal cibo nel periodo compreso tra l'alba e il tramonto. Presenti, assieme a volontari e operatori, anche don Piero Galvano, direttore dell'organismo diocesano, e Kheit Abdelhafid, Imam della Moschea della Misericordia di Catania, che hanno voluto sottolineare questo importante momento di condivisione, nel nome di una cultura della pace e della sana convivenza in Città.

L'incontro è stato ispirato dal «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune», firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, nel corso del viaggio del Pontefice negli Emirati Arabi Uniti dello scorso febbraio. In questo testo, il Papa e il Grande Imam hanno chiesto ai leader religiosi e politici mondiali «di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace», e di lavorare per «porre fine alle guerre, ai conflitti, al degrado ambientale e al declino culturale e morale che il mondo attualmente vive».

La donazione dell'organismo diocesano servirà per tutti quei musulmani che, usufruendo nel corso dell'anno del servizio mensa dell'Help Center della Stazione Centrale, in questo mese non potranno consumare i pasti nei locali della Caritas in quanto la cena viene quotidianamente preparata e servita dai volontari a partire dalle 18:30. I beni donati serviranno appunto per consentire ai fedeli di consumare un pasto caldo dopo il tramonto, quindi negli orari consentiti nel mese del Ramadan, all'interno dei locali adiacenti alla Moschea.

Un messaggio di fratellanza che è stato ribadito anche da don Piero Galvano: «Siamo fratelli realmente, al di là delle differenze religiose e culturali: quando c'è una persona in difficoltà, bisogna aiutarla».

(07/05/19)

 

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