Caritas Diocesana sul Decreto Sicurezza: «Ancora una volta Gesù Bambino non è accolto da questa Umanità»

CATANIA. La Caritas Diocesana di Catania esprime la propria contrarietà sulle diverse misure in tema di immigrazione e protezione internazionale contenute nel Decreto Sicurezza, convertito in legge e promulgato dal Presidente della Repubblica nei giorni scorsi. In particolare, si segnalano quegli aspetti – messi in evidenza dall'Ufficio Politiche Migratorie e Protezione Internazionale di Caritas Italiana – relativi al restringimento del ventaglio dei beneficiari dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e all'abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, una delle tre tipologie di protezione assieme all'asilo politico e alla protezione sussidiaria. La protezione umanitaria verrà sostituita da una nuova formula che gli addetti ai lavori considerano da “casistica residuale”: si tratta dei cosiddetti “permessi speciali” per meriti civili, per cure mediche o in caso di calamità naturale nel Paese d'origine.

Gli aspetti critici evidenziati, con specifica attenzione all'abolizione della cosiddetta protezione umanitaria, evidenziano una certa preoccupazione in relazione all'interpretazione restrittiva del decreto che avrebbe come conseguenza l'aumento dell'irregolarità sul territorio. A livello nazionale, come scritto di recente su “Famiglia Cristiana” da don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ci sono 140 mila persone titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari che «rischiano di cadere o di ricadere in una condizione di irregolarità del soggiorno che li esporrà al rischio di povertà estrema, di marginalità e di devianza».

Le conseguenze potrebbero essere molto serie anche in Sicilia, dove nei giorni scorsi le cronache hanno riportato il “caso Mineo”, visto che a stretto giro – secondo quanto riportato da Avvenire – sarebbe prevista l'uscita dal Cara di un primo gruppo di circa 90 migranti. Si prevede, inoltre, una tabella di marcia che metterebbe per strada altre persone.

Sul punto si è espresso anche don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana di Catania: «Ancora una volta Gesù Bambino non è accolto da questa Umanità, ma è rifiutato dalle Nazioni e dai Governi. Perché non apriamo il nostro cuore a tutte le persone bisognose che bussano alle nostre porte per un pezzo di pane?».

(07/12/18)

Addetto stampa - Rosario Battiato (tessera n. 116269)

Contatti: 3477286619 - comunicazione@caritascatania.it

 

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