Ancora morti e feriti tra i civili in Ucraina

L'appello della Caritas: mai più la guerra. E’ l’ennesimo dramma che segna la vigilia del vertice di Minsk, il summit nella capitale bielorussa che dovrebbe auspicabilmente avviare i negoziati di pace tra le parti in causa. 5.350 le vittime dall’inizio del conflitto; 2.300.000 tra sfollati, rifugiati e persone in difficoltà: queste sono le cifre del conflitto che sta infiammando un paese europeo. Una crisi che sembra infinita (vai alla pagina con i precedenti appelli Caritas e alla scheda Paese).

Proprio in Europa, che ha ricevuto il Nobel per la pace, un Premio per il suo ruolo nei «progressi nella pace e nella riconciliazione» e per aver garantito «la democrazia e i diritti umani» nel Vecchio continente, garante della pacificazione del Vecchio Continente.“Gli Stati Europei non possono ignorare questa drammatica tragedia umanitaria e devono rispondere alle conseguenze che nel lungo periodo riguarderanno milioni di persone – soprattutto bambini,” dichiara Andrij Waskowycz, vice-presidente di Caritas Europa e Presidente della Caritas Ucraina.”

L’Europa è davanti ad un bivio oggi e noi allora rivolgiamo un appello accorato, rivolto in modo particolare a coloro che siederanno al tavolo dei negoziati affinché si trovi una soluzione che possa far cessare al più presto quella che Papa Francesco ha dichiarato “questa orribile violenza fratricida", e si faccia ogni sforzo per raggiungere un’intesa. Probabilmente l’incontro di oggi sarà solo la prima tappa di un lungo percorso, ma è importante che suggelli l’inizio del processo di pace, che fermi venti di guerra peggiori e congeli il conflitto.

"Fratelli e sorelle – continua Papa Francesco - quando io sento le parole 'vittoria' o 'sconfitta' sento un grande dolore, una grande tristezza nel cuore, non sono parole giuste, l'unica parola giusta è 'pace', questa è l'unica parola giusta". Fonte: Ufficio Stampa Caritas Italiana

 

 

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