Sovraindebitamento e usura: il microcredito aiuta una famiglia catanese in difficoltà

sovraindebitamentoCATANIA. Una famiglia stremata dal sovraindebitamento, causato dalle trattenute in busta paga da banche e finanziarie, e vittima di usura è tornata a vivere. La scorsa settimana, dopo un lungo e meticoloso lavoro legale e professionale eseguito dal servizio microcredito della Caritas Diocesana, la Fondazione Antiusura SS. Mamiliano e Rosalia di Palermo, che ha collaborato nel corso dell'intera operazione, ha comunicato l'approvazione della pratica ed è riuscita, tramite il Credito Siciliano S.p.A., a erogare 70mila euro da rimborsare in 15 anni. Una storia di speranza che potrebbe essere d'ispirazione per tante situazioni analoghe che si trovano nel territorio catanese. 

Un percorso legale e amministrativo, che è stato guidato dagli esperti dell'organismo diocesano in piena collaborazione con la Fondazione di Palermo, indirizzato, inoltre, alla richiesta di un saldo e stralcio di tutti debiti alle varie finanziarie e banche, al fine di ottenere un consolidamento con diminuzione complessiva del debito del 40%, senza ulteriori oneri e interessi passivi aggiunti.

Nel compiere questo cammino è stato determinante l'aspetto spirituale. Lo ha spiegato Salvo Pappalardo, responsabile delle attività in Caritas Diocesana e uno dei riferimenti del servizio microcredito: «Grazie alla nostra Caritas Diocesana che ha portato avanti un'Azione Spirituale tramite la preghiera e l'Amore nella sensibilizzazione alla denuncia contro questi aguzzini, la famiglia è riuscita a ottenere la possibilità di una rinascita, la speranza di ripartire». La denuncia, presentata lo scorso anno, ha costituito uno dei passi decisivi verso una nuova vita. «La nostra Caritas Diocesana ha dato supporto, serenità, soluzione, voglia di vita e unione familiare a questa famiglia – ha aggiunto il responsabile delle attività – che in principio era quasi ormai distrutta e nel baratro della criminalità». Si tratta di una testimonianza, ha concluso Salvo Pappalardo, che arriva in mezzo a migliaia e migliaia di ascolti a cui non è sempre possibile dare riscontro positivo, ma che ci «ricorda che quando capita un caso isolato su cui riusciamo con la Grazia del Signore a ottenere queste emozioni, allora vale la pena continuare con il nostro servizio a beneficio degli ultimi». 

Don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana, ha aggiunto: «È importante, innanzitutto, educarsi a uno stile di vita sobrio, puntando sui beni necessari e senza indulgere nel superfluo, perché anche così si previene l'usura. E poi bisogna ricordare che denunciare è il primo passo per ripartire: anche in questo caso affrontato dalla Caritas Diocesana, la famiglia, guidata dai nostri esperti, ha avuto fiducia nelle Istituzioni che hanno risposto in modo efficace e tempestivo».

 

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