La Caritas Diocesana di Catania rappresenterà la Sicilia per la study visit in Libano

CATANIA. La Caritas Diocesana di Catania rappresenterà la Sicilia in occasione della study visit in Libano, organizzata da Caritas Italiana tra il 19 e il 24 febbraio. Una missione di conoscenza e approfondimento sul campo del complesso contesto mediorientale dall'osservatorio privilegiato del Paese dei cedri. La realtà libanese, in seguito a decenni di guerra di civile, ha visto la costruzione di un modello di convivenza pacifica che è scosso, in questo periodo, da grandi tensioni a causa dei conflitti che riguardano i Paesi confinanti. La Caritas Diocesana di Catania sarà rappresentata da Salvo Pappalardo, responsabile delle attività dell'organismo pastorale, che esporrà, nel corso degli incontri, un dossier sull'accoglienza dei migranti in Sicilia.

Il viaggio permetterà di approfondire, con incontri, testimonianze e visite sul campo, gli aspetti dell'intercultura e della convivenza tra religioni, ma anche la situazione relativa all'accoglienza dei rifugiati e le molteplici conseguenze prodotte dai conflitti in corso in Siria e in Terra Santa. Il fitto programma di appuntamenti prevede anche delle tappe presso la Chiesa cattolica locale. In particolare, sono previsti gli incontri con Sua Eminenza Patriarca Bechara el Rai, Patriarca cattolico dei maroniti e Presidente del sinodo dei vescovi e dei patriarchi cattolici del Libano, e con Sua Eccellenza Mons. Michel Aoun, vescovo Maronita di Jbeil. Programmati, inoltre, anche incontri presso la Nunziatura apostolica e visite a una parrocchia di Beirut e a una della valle della Bekaa. Diversi momenti del viaggio saranno dedicati anche alla conoscenza del lavoro di Caritas Libano che illustrerà i bisogni sociali del Paese e le necessità di rifugiati e migranti.

Salvo Pappalardo, responsabile delle attività in Caritas diocesana, presenterà il lavoro svolto in Sicilia, snodo fondamentale delle rotte migratorie. «È importa che la Chiesa cattolica – ha dichiarato Pappalardo – porti una testimonianza nei luoghi tormentati dai conflitti, organizzando dei momenti di studio e di preghiera e permettendo di approfondire la situazione con le visite nei centri di accoglienza che ospitano i rifugiati». Anche nell'Isola la situazione resta difficile: «continuiamo ad accogliere – ha aggiunto – e soltanto nel mese di gennaio, considerando i dati di alcune zone (Palermo, Siracusa, Catania, Agrigento e Pozzallo, ndr), abbiamo accolto 10 mila persone, mentre nel 2017 la cifra complessiva ha superato 100 mila unità, tra uomini, donne e bambini».  

 

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